Pisano Nino, Madonna con Bambino

  • Anonimo , Pisano Nino - seguace - sec. XIV - Madonna con Bambino
    Anonimo , Pisano Nino - seguace - sec. XIV - Madonna con Bambino

CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

673

Serie

Arte medievale

Busta

10. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Pisa, Pistoia, Prato, Siena

Fascicolo

Pisa

OGGETTO

Definizione

statua

Titolo

Madonna del latte

Dati tecnici

marmo, cm 91 × 62

AUTORE

Dati anagrafici

1315 ca./ 1370 ca.

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Ambito culturale

Scuola italiana, scuola toscana, scuola pisana

ALTRE ATTRIBUZIONI

Autore

Andrea Pisano

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Datazione

Indicazione generica

sec. XIV, metà

Estremi cronologici

1340 ca.  - 1360 ca. 

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Museo Nazionale di S. Matteo, Pisa (Toscana, Italia)

Altre localizzazioni

Italia, Pisa, Oratorio di S. Maria della Spina, depositi

ANNOTAZIONI

Osservazioni

L'opera in esame in origine fu ricordata dal Vasari presso i depositi dell'Oratorio di S. Maria della Spina, la cui attribuzione a Nino Pisano è rimasta incontestata (dal Cavalcaselle (1883), dal Supino (1904), dal Venturi (1906) e dal Carli (1934), a parte qualche isolato tentativo di attribuirla ad un allievo spostandone l'esecuzione intorno al 1360 (Weinberger (1937) e Toesca (1950 e 1951)) o ad Andrea Pisano (Valentiner, 1947 e Becherucci 1965). Risalente al terzo quarto del XIV secolo, risulta sicuramente antecedente al 1376, anno di completamento dei lavori della stessa chiesa per mano di Nino Pisano e dei suoi collaboratori. L'inconsueto taglio a mezza vita che corrisponde ad una concezione più pittorica che scultorea. I profili sono ininterrotti, eleganti partiti lineari definiscono volumi saldi e grandiosi, le superfici sono luminose, le due figure sono unite dal ritmo circolare che dal braccio destro della Vergine si propaga al corpo incurvato del Bambino e di cui partecipa anche il trepido reclinarsi del volto materno. Vi si realizza cioè una perfetta compenetrazione tra i valori plastici e l'estrema ma non dispersiva raffinatezza ornamentale della linea, concepita secondo la più pura e melodiosa tradizione del Gotico: e la straordinaria sensibilità del modellato che si avvale anche di sobrie notazioni di colore e di una sapientissima patinatura cui il tempo ha aggiunto pregio, fa sì che per questo gruppo suoni particolarmente esatto e significativo l'elogio vasariano "che Nino cominciasse veramente a cavare la durezza de' sassi e ridurgli alla durezza delle carni".
Bibliografia specifica:
Carli E., Il Museo di Pisa, Firenze 1974, pp. 25, fig. 24.

FOTO RELATIVE