Anonimo sec. XII/ XIII
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
1006
Serie
Arte medievale
Busta
11. Scultura e architettura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Pisa
Fascicolo
San Miniato
OGGETTO
Definizione
Dati tecnici
laterizio, ceramica
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
sec. XII/ XIII
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana
Datazione
Indicazione generica
sec. XII/ XIII
Estremi cronologici
1195 ca. - 1299 ca.
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Chiesa di S. Maria Assunta e S. Genesio, San Miniato (Toscana, Italia)
Specifiche
facciata
BIBLIOGRAFIA
Riferimento
Cristiani Testi M. L. , San Miniato al Tedesco : saggio di storia urbanistica e architettonica, 1967, pp. 11-12; 33-52
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Ragghianti fonda e dirige la "Raccolta Pisana di Saggi e Studi" a cura dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa. La terza serie, edita da Marchi & Bertalli di Firenze, comprende il volume "San Miniato al Tedesco" (1967) di Maria Laura Cristiani Testi, la copia di tale documentazione fotografica è in parte conservata presso questa fototeca.
La chiesa fu eretta nel sec. XII, forse su una cappella più antica. Intitolata a Santa Maria, viene citata per la prima volta nel 1195 in una bolla del papa Celestino III, che ne ricorda la dipendenza dalla pieve di San Genesio di Vico Wallari. Quando nel 1248 fu distrutto il borgo di fondazione longobarda che si estendeva ai piedi di San Miniato, Santa Maria acquisì il fonte battesimale e il titolo di San Genesio. Quando nel 1369 San Miniato entrò a far parte dei domini fiorentini, la risistemazione dell'area della rocca incluse la chiesa che divenne così inaccessibile ai fedeli. Solo nel 1489, con lo stabilizzarsi della situazione politica, il vicario fiorentino restituì la chiesa al clero locale. Fu quindi riaperta dopo un ampliamento che incluse la torre campanaria, una possente costruzione a pianta quadrata, nota come la Torre di Matilde. Un paramento murario in laterizio dalla calda tonalità rossastra caratterizza l'esterno dell'edificio di linea semplice e salda. La facciata cuspidata ha un notevole sviluppo in altezza che riflette la ripartizione interna a tre navate. Sebbene la sua struttura originale sia stata modificata dai tre portali più recenti e dai quattro oculi tondi aperti successivamente, è ancora possibile cogliervi l'originalità del partito decorativo. Sul coronamento listelli in cotto variamente stampati profilano una teoria di archetti ornati con motivi geometrici e floreali incisi; al di sotto rombi strombati creano zone d'ombra; ghiere in cotto stampato sottolineavano le aperture bifore poi tamponate. Ma l'elemento ornamentale più notevole è rappresentato dalla serie di trentuno bacini ceramici provenienti soprattutto da fornaci tunisine e oggi sostituiti da copie (gli originali nel Museo diocesano), per lo più un fondo a smalto bianco, con decorazioni in blu cobalto e bruno di manganese, notevoli per eleganza e originalità.
La chiesa, divenuta cattedrale nel 1622 quando San Miniato fu elevata a sede diocesana, si trova sulla piazza conosciuta come 'Prato del Duomo', l'area dell'antica cittadella, che è sovrastata dalla rocca e dalla torre di Federico II. E' il nucleo più antico della città, che vede riuniti il Duomo, il Palazzo vescovile e il Palazzo dei vicari imperiali.