Anonimo sec. V ; Anonimo sec. XX

  • A. Villani e Figli , Basilica di S. Giovanni Evangelista - Ravenna
    A. Villani e Figli , Basilica di S. Giovanni Evangelista - Ravenna
  • A. Villani e Figli , Basilica di S. Giovanni Evangelista - Ravenna
    A. Villani e Figli , Basilica di S. Giovanni Evangelista - Ravenna

CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

902

Serie

Arte medievale

Busta

13. Scultura medievale. Topografico: Italia - Emilia Romagna

Fascicolo

Ravenna

OGGETTO

Definizione

chiesa

Dati tecnici

laterizio

AUTORE

Dati anagrafici

sec. V

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Ambito culturale

Scuola italiana

Dati anagrafici

sec. XX

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Ambito culturale

Scuola italiana

Datazione

Indicazione generica

sec. V

Estremi cronologici

425 ca.  - 450 ca. 

Motivazioni

bibliografia C. L. Ragghianti

Indicazione generica

sec. XX, seconda metà

Estremi cronologici

1950 ca.  - 1999 ca. 

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Basilica di S. Giovanni Evangelista, Ravenna (Emilia Romagna, Italia)

BIBLIOGRAFIA

Riferimento

Ragghianti C. L., L'Arte in Italia, 1968, pp. 78-79

ANNOTAZIONI

Osservazioni

Ragghianti a tal proposito scrive "Sempre Galla Placidia nel 425-450 eresse la chisa basilicale di S. Giovanni Evangelista, a tre navate (i mosaici sono perduti) di forma tipica, con esterno semplice absidato - l'abside è poligonale com'era nella distrutta basilica ursiana, galleria praticabile ritenuta contemporanea, più convincentemente attribuita al sec. VIII e con al termine delle navate la protesi e il diaconico come in basiliche romane assai più antiche. l'elemento più importante che è comunea un motivo delle chiese paleocristiane milanesi, è quello delle arcature cieche doppie sui fianchi, in ritmazione continua , che realizzano una forma di modellazione ripartita delle superfici, funzionando anche come supporti più consistenti per l'appoggio delle travature o per le gronde. Questa partitura che si trovava anche nelle alterate basiliche di SS. Pietro e Paolo (ora s. Francesco) e di S. Agata, costruite nel corso del V secolo è di straordinaria importanza perchè sarà proseguita e rinnovata, con innumeri variazioni ma conservando la concezione base, per tutta l'età successiva, prevalendo sulle stesure liscie dei paramenti e sulle cornici dentate a mattoni di tradizione imperiale romana, quali si vedono per esempio nei cornicioni di S. Stefano rotondo a Roma." La basilica, fortemente danneggiata dalle incursioni aeree dell'agosto e del settembre 1944, fu oggetto di reintegri (in particolare parte della facciata, del tetto e dell'abside) volti a ripristinate le forme originarie. Il campanile del X secolo (la parte superiore e la cuspide risalgono al 1340) presenta una forma quadrangolare, aperto da bifore e trifore, con coronamento a cuspide conica in mattoni smaltati.

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