Osservazioni

La Basilica di S. Antonino, come ricordato nella lapide posta sotto il Portico del Paradiso, nel 1183 fu sede dei trattati preliminari della pace di Costanza tra Federico Barbarossa e i Comuni Italiani. Il portale romanico della Basilica, iniziato nel 1171, si contraddistingue per la sua chiarezza strutturale ottenuta per mezzo della separazione degli elementi figurati da quelli architettonici, le due figure che lo fiancheggiano, ricoperte di un corto mantello che, ricadendo dalla spalla destra, viene trattenuto dalla mano sinistra, rappresentano i progenitori Adamo ed Eva. Lo scultore dimostra in esse una particolare raffinatezza e disinvoltura nel costruire i corpi, leggermente angolosi, ed una parsimoniosa sobrietà nella disposizione delle pieghe dei manti. La connessione con l'apparato scultoreo della Cattedrale risalente al periodo che va dal 1150 al 1170 è palese: la posizione rigida e frontale dei corpi squadrati, ai quali strettamente aderiscono le braccia e il caratteristico trattamento a sottili striature proprie della scuola piacentina nella capigliatura di Adamo, la cui testa, lievemente inclinata, presenta le mascelle fortemente sporgenti come il Calzolaio e la Santa Paolina del Duomo. A differenza dei modelli, i progenitori presentano una larghezza e sicurezza di modellato quasi a volersi appropriare dello spazio circostante.
Bibliografia specifica:
De Francovich G., Benedetto Antelami architetto e scultore e l'arte del suo tempo, Milano Firenze 1952, pp. 28-29, tav. 23, fig. 42; Arata, Le molteplici vicende di una insigne basilica. Il S. Antonino di Piacenza, in Ras. D'arte , 1900, p. 49.