Anonimo pisano sec. XIII/ XIV, Protome
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
666
Serie
Arte medievale
Busta
10. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Pisa, Pistoia, Prato, Siena
Fascicolo
Pisa
OGGETTO
Definizione
Soggetto
Titolo
Testa maschile barbata
Dati tecnici
marmo, cm 45 × 26 (18)
AUTORE
Dati anagrafici
sec. XIII/ XIV
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia/ nota autografa di C.L. Ragghianti sulla fotografia
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola pisana
Datazione
Indicazione generica
sec. XIII/ XIV
Estremi cronologici
1200 ca. - 1399 ca.
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Museo Nazionale di S. Matteo, Pisa (Toscana, Italia)
Altre localizzazioni
Italia, Pisa, Camposanto monumentale (1945 - 1974)
Altre localizzazioni
Italia, Pisa, Museo dell'Opera del Duomo, sala del Grifo (1935 - 1945 ca.)
Altre localizzazioni
Italia, Pisa, Camposanto monumentale (1823 - 1935)
Altre localizzazioni
Italia, Pisa, chiesa di S. Paolo all'Orto, ( - 1810)
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Le due sculture furono prese dal complesso alienato di S. Paolo all'Orto, molto probabilmente nel 1810 con altri pezzi (non si ha un elenco delle opere prese dal monastero ma si parla genericamente di trasporto di marmi). Lasinio espose le protomi tra 1823 e il 1825 e nel 1829 collocandole nella galleria Nord posate sull'architrave di S. Silvestro; furono murate, fra loro una presunta ara pagana e due capitelli medievali. Nel 1935 furono trasferite nella Sala del Grifo all'interno del Museo dell'Opera. Nel dopoguerra furono riportate in Camposanto, in una posizione analoga a quella precedente al 1935 e, più tardi, nella galleria Sud, presso l'attuale ingresso, dopo il monumento Marulli. Rimasero lì fino al trasferimento al Museo Nazionale di S. Matteo. Come rivelano le misure pressoché uguali, le due sculture dovettero avere un'analoga destinazione; furono eseguite molto probabilmente come pennacchi di arco, forse per una loggetta di facciata o anche per le arcate di un chiostro e poi reimpiegate in una nuova struttura. La protome femminile, meglio rifinita e meglio conservata, presenta un volto allungato una larga mascella, il mento prominente e dalle labbra carnose, indossa un copricapo (la cui sommità è perduta) caratterizzato da una larga fascia inferiore e separato in due bande nella parte superiore; i capelli sono tenuti insieme da un nastro. La protome maschile presenta la fronte bassa segnata da una ruga, gli occhi leggermente contornati e del naso restano solo i fori delle narici, mentre la capigliatura e la barba sono puntualmente rifinite e il retro risulta lavorato. Si tratta di due scultori diversi molto vicini fra loro per formazione attivi nella prima metà del XIII secolo (cerchia di Nicola Pisano (?)).