Guidetto, Leone stiloforo lotta contro un drago bicefalo, Figure maschili, Selva del peccato

  • Università di Pisa. Dipartimento di Storia delle Arti , Diecimo (Lu) - S. Maria. Leone stiloforo
    Università di Pisa. Dipartimento di Storia delle Arti , Diecimo (Lu) - S. Maria. Leone stiloforo
  • Università di Pisa. Dipartimento di Storia delle Arti , Diecimo (Lu) - S. Maria. Leone stiloforo (partic.)
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CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

534

Serie

Arte medievale

Busta

8. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Lucca

Fascicolo

Borgo a Mozzano

OGGETTO

Definizione

pulpito

Dati tecnici

pietra calcarea

AUTORE

Dati anagrafici

fine sec. XII/ inizio sec. XIII

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Ambito culturale

Scuola italiana, scuola lombarda

Datazione

Indicazione generica

sec. XIII, secondo quarto

Estremi cronologici

1230 ca.  - 1249 ca. 

Motivazioni

bibliografia

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Pieve di S. Maria Assunta, Diecimo, Borgo a Mozzano (Toscana, Italia)

Specifiche

navata centrale, ai limiti del presbiterio, sulla destra

ANNOTAZIONI

Osservazioni

La prolifica attività di Guidetto e della sua taglia si concretizza anche nel rinnovamento degli arredi interni di numerose chiese di Lucca e dintorni. Di tali complessi restano oggi alcune testimonianze che si pongono tra le realizzazioni più alte dell'intera produzione scultorea della Toscana occidentale primo duecentesca. Per quanto concerne gli sviluppi tipologici dei pulpiti si assiste all'abbandono del modello (sino a quel momento imperante) imposto da Guglielmo con il grandioso esemplare realizzato per la Cattedrale di Pisa a favore di una rielaborazione da parte dei Guidi del pulpito toscano secondo ideologie e coordinate culturali proprie del linguaggio plastico delle maestranze lombarde, un vero e proprio processo di adattamento che accetta soltanto parzialmente schemi e tipologie scartando l'orientamento classicizzante. Le fiere di Guglielmo vivaci e dinamiche vengono qui rese in una statica monumentalità; dal punto di vista tecnico si riscontra l'uso intensificato dello scalpello. I due pregevoli gruppi leonini con preda (l'uno ritratto in atto di azzannare un drago, l'altro raffigurato in lotta con un guerriero che lo pugnala alla gola) sono quanto pervenutoci insieme ad una figura reggileggio con Isaia (attualmente visibile lungo la parete destra della chiesa) parti di un antico pergamo smembrato nel 1675. I leoni fungevano da supporto alle colonne che sorreggevano la base del pulpito. Dell'esistenza di questo si ha notizia nel testamento di Bartolomeo del fu Provenzale Vanni Proficati di Lucca, scritto nel giugno del 1348.
Il leone presenta un'ordinata criniera a riccioli e si distingue per la possente muscolatura e le zampe solidamente ancorate alla base, mentre il drago a due teste è reso nell'atto di difendersi azzannandogli il labbro inferiore e pungendolo alla coscia destra.
Bibliografia specifica:
Filieri M. T., Baracchini C., Niveo de Marmore, L'uso artistico del marmo di Carrara dall'XI al XV secolo, catalogo mostra, Genova 1992, p. 129; Tigler G., «Carfagnana bonum tibi papa Scito patronum ». Committenza e politica nella Lucchesia del Duecento. Pergami, cancelli, fonti battesimali e un’acquasantiera a Diecimo, Brancoli e Barga, In “Lucca città d’arte e i suoi archivi”, Venezia 2001, pp. 119-120 (datazione
1235-1240).

FOTO RELATIVE