Osservazioni

L'oratorio sorge sul percorso dell'antica strada che congiungeva la Lucchesia alla Lunigiana e alla Pianura Padana attraverso i valichi appenninici e per questo motivo era affiancata da un ospedale per i viandanti poi soppresso nel 1459; l'edificio presenta un impianto di chiara derivazione lombardo-ravennate con pianta a navata unica e abside semicircolare ed una tecnica muraria mista, a conci squadrati di calcare bianco nell'abside e a bozze del medesimo materiale meno rifinite sui fianchi e in facciata. Nei pressi della cappella sorgeva anche la stazione di riscossione della gabella sul confine tra lo stato lucchese e il territorio controllato dai consoli di Diecimo. Il tutto cadde presto in rovina e risulta ormai quasi distrutto quando, nel 1631, anno di una grave pestilenza, la chiesa e gli edifici annessi vennero restaurati per iniziativa popolare e per voto del Comune. Oggi l'edificio è chiuso al culto ed è completamente privo degli arredi.
Bibliografia specifica:
Concioni A., Chiesa di San Martino in Greppo, Comune di Borgo a Mozzano, Lucca 2001, p. 5; Bertolani M., Due chiese abbandonate: S. Giusto in Puticiano e S. Martino in Greppo, in “Rivista di archeologia, storia, economia e costume”, I, Lucca 1974, pp. 24-26; Lettieri A., San Martino in Greppo: un gioiello d'arte romanica sperduto fra gli olivi di Diecimo, 1959.