Pisano Nino, Cristo in pietà sorretto da angeli tra la Madonna addolorata e san Giovanni Evangelista dolente
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
511
Serie
Arte medievale
Busta
8. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Lucca
Fascicolo
Lucca: dentro le mura
OGGETTO
Definizione
Soggetto
Cristo in pietà sorretto da angeli tra la Madonna addolorata e san Giovanni Evangelista dolente
Oggetto d'insieme
Rilievi del gradino del ciborio del Duomo di Lucca di Nino Pisano
Dati tecnici
marmo
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
1315 ca./ 1370 ca.
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana
Datazione
Indicazione generica
sec. XIV
Estremi cronologici
1350 ca. - 1374 ca.
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Cattedrale di S. Martino, Lucca (Toscana, Italia)
Specifiche
Cappella del Sacramento
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Nel 1584 Vincenzo Civitali eseguì per l'altare della cappella del Sacramento il ciborio ottagonale in marmi colorati, riutilizzando rilievi trecenteschi. Questi cinque frammenti, ricomposti in modo tale da dare prominenza alla sezione centrale con il Cristo in Pietà, nonostante il taglio agli spigoli, lasciano immaginare la forma originaria probabilmente rettilinea. Al centro di una composta ed elegante teoria di santi e profeti a mezzo busto, si staglia il Cristo nell'atto di emergere da un sepolcro esagonale, con le braccia aperte sorrette da due angeli. Questa figura è scolpita con grande perizia tecnica, dal momento che presenta la testa a bassorilievo, mentre il resto del corpo è completamente staccato dal fondo. Gli angeli, invece, come tutte le altre figure, sono a bassorilievo e conservano tracce di policromia nei capelli, nelle aureole e nelle ali. Il loro busto è leggermente incurvato verso l'esterno, e il loro sguardo è rivolto alla Madonna e al San Giovanni Evangelista piangenti posti ai lati. Nei due segmenti successivi, si ripetono specularmente due coppie raffiguranti gli stessi santi, e cioè Stefano e un santo vescovo con il pastorale e la mitria, mentre alle estremità, sono due figure barbute con cartiglio che potrebbero identificarsi con altrettanti profeti. Una approfondita analisi stilistica induce a collocare questi rilievi tra le opere della produzione tarda di Nino Pisano avvalendosi delle numerose affinità con il sepolcro dell´arcivescovo Scherlatti (Pisa, Museo dell´opera del Duomo), commissionato allo scultore nel 1362. In entrambe le opere la Madonna e il San Giovanni presentano le stesse caratteristiche (dalla resa dei panneggi alle espressioni di dolore). Questo aspetto più umano dell´arte di Nino, che si ritrova declinato nei sentimenti di dolcezza nei gruppi delle Madonne col Bambino, era stato notato anche da Vasari, il quale, nella seconda edizione delle Vite, sottolineava come l'artista "cominciasse a cavare la durezza de´ sassi e ridurgli alla vivezza delle carni". Quest'opera, come anche il Dossale di Arliano di cui, con ogni probabilità, doveva fungere da base, costituisce la prova del successo e della diffusione riscossa dalla cultura figurativa di Andrea e Nino in territorio lucchese.
Bibliografia specifica:
Burresi M., Niveo de Marmore, catalogo della mostra, Genova 1992, pp. 174 - 175; Baracchini C., Caleca A., Il Duomo di Lucca, Lucca 1973, p. 258; Moskowitz A., The Sculpture of Andrea and Nino Pisano, Cambridge 1986; Baracchini C., Il secolo di Castruccio. Fonti e documenti di storia lucchese, catalogo della mostra, Lucca 1983, pp. 108 - 109; Giometti C., Nino Pisano, Cristo in Pietà tra Santi e Angeli, 2000.