Agostino di Giovanni ; Agnolo di Ventura, Chierici officianti le esequie, Motivi decorativi a cassettoni
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
2
Serie
Arte medievale
Busta
1. Scultura medievale. Monografico (A-F)
Fascicolo
Agostino di Giovanni
OGGETTO
Definizione
Titolo
Tomba del Vescovo Tarlati
Dati tecnici
marmo
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
notizie 1310/ 1347
Motivazione dell'attribuzione
firma
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola senese
Autore
Dati anagrafici
notizie 1312-1349
Motivazione dell'attribuzione
firma
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola senese
Datazione
Indicazione generica
sec. XIV, secondo quarto
Estremi cronologici
1330 - 1330
Motivazioni
data
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Cattedrale dei SS. Pietro e Donato, Arezzo (Toscana, Italia)
Specifiche
parete sinistra, accanto alla porta di accesso alla sagrestia
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Opera datata: iscrizione alla base del monumento ("HOC OPU[S] FECIT MAGISTE[R] AGUSTINU[S] ET MAGISTE[R] ANGELI[S] DE SENI[S] MCCCXXX"). Il monumento funebre eretto in memoria del vescovo Tarlati morto nell'ottobre 1327 (il cui corpo fu traslato ad Arezzo il 28 ottobre 1328), risulta ultimato nel 1330. Nel 1341, in conseguenza della cacciata dei Tarlati dalla città, la tomba fu notevolmente danneggiata, il suo parziale reintegro (eseguito perlopiù in stucco) sarà portato avanti da Angiolo Bini intorno alla metà del XVIII secolo.
Come evidenziato dal Bartalini l'Annunciata di Pisa e la Tomba Tarlati mostrano la "stessa linea stilistica anche se a distanza di quasi un decennio […] esemplare sviluppo in chiave "ornata" e più naturale, ma sempre severamente monumentale, di certi aspetti della scultura di Tino di Camaino. […]. Delineazione sottile, calligrafica dei capelli dei chierici, rapida ma dolce modellazione dei loro vecchi volti solcati da profonde rughe". E' stata ipotizzata la disposizione di statue monumentali raffiguranti il Vescovo a cavallo seguendo una rara iconografia funeraria di ascendenza nordica germanica (Kreytenberg) o il vescovo a piedi a capo del proprio seguito su modello della tomba ghibellina di Enrico VII, realizzata da Tino di Camaino nel Duomo di Pisa (Bartalini). Ipotesi basate sulla distruzione delle suddette statue nel 1341, di cui fa parte probabilmente un frammento di testa di condottiero conservata presso il Museo di Arte medievale e moderna di Arezzo, attribuito a Agostino di Giovanni. In riferimento all'opera il Bartalini parla di una "abbreviata definizione dei larghi volumi depressi e squadrati dei chierici che stanno ai lati del gisant".
Bibliografia specifica:
Bartalini R., Scultura gotica in Toscana. Maestri, Monumenti, Cantieri di Due e Trecento, Siena 2005, pp. 219, 222.