Gano di Fazio, Monumento funebre di S. Margherita da Cortona
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
391
Serie
Arte medievale
Busta
5. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Arezzo
Fascicolo
Cortona
OGGETTO
Definizione
Titolo
Arca di Santa Margherita
Dati tecnici
marmo
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
notizie 1302-1317
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola senese
Datazione
Indicazione generica
sec. XIV
Estremi cronologici
1305 ca. - 1317 ca.
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Basilica di S. Margherita, Cortona (Toscana, Italia)
Specifiche
parete sinistra del presbiterio
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Alla tomba-altare di santa Margherita per molto tempo è stato collegato un documento del 1362 dal quale si ricavava, oltre alla presunta datazione, i probabili esecutori (Angelo e Francesco di Pietro d'Assisi) che si rivelarono invece essere non gli autori del sepolcro bensì gli incaricati della sistemazione del feretro della santa. L'errata interpretazione del testo ha relegato l'opera in secondo piano fino a quando, a seguito di recenti studi, è stata annoverata tra le opere di Gano di Fazio. I dissensi della critica inerenti all'attribuzione e alla datazione si sono chetati e dichiarato il 1367 come una data troppo tarda, in notevole dissonanza con le caratteristiche stilistiche e tipologiche che riconducono invece l'opera ai primi anni del XIV secolo (entro comunque il 1317, anno di morte di Gano di Fazio). Il monumento presenta in basso un cassone/ sarcofago ornato da sei formelle riportanti a bassorilievo scene della vita e dei miracoli post mortem attribuiti alla santa (Vestizione, Penitenza e Morte della santa, Apparizione di Cristo, Guarigione di alcuni storpi, Guarigione di un ossesso). Sul cassone si elevano ai lati due colonnette reggenti due archi trilobati sormontati da statue mentre sui capitelli si sviluppa la scena dell'annunciazione con la Vergine Maria e dell'arcangelo Gabriele. Quest'ultime testimoniano la maturità artistica raggiunta da Gano soprattutto nella resa dei panneggi ornati di frange, nell'utilizzo del trapano che crea effetti di chiaroscuro e nell'interpretazione di stampo gotico più accentuata rispetto alle prime opere, sicuramente non esente dall'influenza di Giovanni Pisano. L'alta qualità artistica raggiunta non offusca il linguaggio espressivo che permane chiaro, pulito, dove la volumetria del corpo è sottolineata dai panneggi e non è mai annullata da essi. La complessità dell'invenzione architettonica si sviluppa anche attraverso le figure di due angeli che sorreggono il coperchio dell'arca e allo stesso tempo tengono aperto un drappo per lasciar scorgere la santa giacente, resa a grandezza naturale.
Bibliografia specifica:
Bernardini A., Castri A., Cortona, guida turistica, Cortona 1969, p. 34; Bardotti Biasion G., Gano di Fazio e la tomba-altare di Santa Margherita da Cortona, in "Prospettiva", 37, 1984, pp. 2-19; Carli E., Sculture senesi del Trecento tra Gano, Tino e Goro, 2-3, 1990, pp. 26-39; Bartalini R., La Madonna del convento delle cappuccine e le reazioni senesi alla scultura di Giovanni Pisano, in "Scultura gotica in Toscana", Milano 2005, pp. 79-81, figg. 84-87.