Anonimo sec. XIV, Elementi decorativi architettonici, Madonna con Bambino in trono e angeli, Gregorio X, San Donato, Virtù, Maria Vergine annunciata, Angelo annunciante, Allegoria della Carità, Allegoria della Giustizia, Allegoria della Fortezza, Santo vescovo
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
371
Serie
Arte medievale
Busta
5. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Arezzo
Fascicolo
Arezzo
OGGETTO
Definizione
Soggetto
Elementi decorativi architettonici, Madonna con Bambino in trono e angeli, Gregorio X, San Donato, Virtù, Maria Vergine annunciata, Angelo annunciante, Allegoria della Carità, Allegoria della Giustizia, Allegoria della Fortezza, Santo vescovo
Dati tecnici
porfido, pietra, terracotta
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
sec. XIV
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola aretina
ALTRE ATTRIBUZIONI
Autore
Motivazione dell'attribuzione
documentazione
Datazione
Indicazione generica
sec. XIV, prima metà
Estremi cronologici
1324 ca. - 1325 ca.
Motivazioni
bibliografia
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Cattedrale dei SS. Pietro e Donato, Arezzo (Toscana, Italia)
Specifiche
portale sud
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Si deve al vescovo Giulio Tarlati la realizzazione della terza campata della Cattedrale e del portale sud databile grazie alla presenza di due stemmi sul gruppo in cocciopesto. Il primo stemma, oggi scomparso, è lo stemma della famiglia Tarlati ed è segnalato dal Pasqui (1925) sul lato sinistro del pancale sul quale siede la Madonna; il secondo, sulla pedana che sostiene lo stesso pancale, raffigura tre mitre sovrapposte, simbolo assunto dal Tarlati a partire dal 1925; ciò permette di datare il portale e il gruppo scultoreo tra il 1324 e il 1325 e di ritenerli comunque antecedenti al 1327 (anno della morte del prelato). L'artista, per ora ignoto, eseguì anche la decorazione della facciata con il san Luca e parte dei fianchi laterali; questi, erroneamente individuato dallo stesso Vasari come Niccolò di Pietro Lamberti (documentato tra il 1391 e il 1428) o come l'aretino Niccolò di Luca Spinelli (1350- 1427) fratello del più noto pittore Spinello. A riconferma della datazione l'incisione sepolcrale posta sul lato sinistro che ne dichiara l'esistenza nel 1337. Si esclude che il gruppo scultoreo della lunetta sia stato realizzato in epoca posteriore alla realizzazione del portale per via della tecnica di esecuzione (il cocciopesto è uno stucco di malta e polvere di laterizio che deve essere modellato in loco avvalendosi di un'armatura interna in mattoni e barre metalliche lo collega alla struttura). Due tronconi di colonne in porfido riutilizzate da un tempio pagano sostengono due statue in pietra raffiguranti l'Annunciata e l'Angelo annunziante; mentre nella lunetta è rappresentata la Madonna in trono col Bambino attorniata da due angeli reggicortina e da san Donato e papa Gregorio X. A questa porta lavorarono fra gli altri Giovanni di Francesco e Betto di Francesco e forse scultori lombardi (attendenti alla facciata della Fraternita dei Laici) e Salvi Castellucci autore dell'affresco col Padreterno.
Bibliografia specifica:
Coradini F., Il duomo di Arezzo, Milano 1966, pp. 15, 24-25; Paturzo F., Il Duomo di Arezzo: settecento anni di storia, fede e arte, Arezzo 2011, pp. 67-68, 76-80, 196; Del Vita A., Guida di Arezzo, Arezzo 1937, pp. 59-61; Pasqui U., Viviani U., Arezzo e dintorni. Guida illustrata storica e artistica, Arezzo 1925; Kreytenberg G., L'Annunciazione sopra la porta del Campanile nel duomo di Firenze,in “Prospettiva” 27, 1981, pp. 52-62; Andanti A., Guida illustrata al Duomo di Arezzo
2004, pp. 17-18.