Cenni di Pepo, San Pietro
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
1831
Serie
Arte medievale
Busta
24. Pittura medievale. Monografico: Cimabue, Cimabue (ambito)
Fascicolo
Cimabue
OGGETTO
Definizione
Soggetto
Oggetto d'insieme
Affreschi cimabueschi della Basilica superiore di S. Francesco
Dati tecnici
affresco
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
notizie 1272-1302
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia C.L. Ragghianti
Ambito culturale
Scuola italiana, scuola toscana, scuola fiorentina
ALTRE ATTRIBUZIONI
Autore
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Datazione
Indicazione generica
sec. XIII, ultimo quarto
Estremi cronologici
1277 ca. - 1280 ca.
Motivazioni
bibliografia C. L. Ragghianti
Indicazione generica
sec. XIII, ultimo quarto
Estremi cronologici
1288 (?) - 1292 (?)
Motivazioni
bibliografia C. L. Ragghianti
Altre datazioni
1288-1290 (Bellosi)
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Basilica di S. Francesco, Basilica superiore, Assisi (Umbria, Italia)
Specifiche
transetto destro, registro mediano
BIBLIOGRAFIA
Riferimento
Ragghianti C. L., Pittura del Dugento a Firenze, 1955, pp. 111-122
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Ragghianti attribuisce genericamente a Cimabue gli affreschi nella basilica superiore di Assisi, senza soffermarsi sul ruolo della bottega o dei vari aiuti.
In Pittura del Dugento a Firenze, p. 111, Ragghianti afferma:
"Ad Assisi Cimabue mostra nelle rappresentazioni un intensissimo impeto e una concentrata esaltazione drammatica, che non teme i parossismi laceranti della tragedia e un vero estremismo espressivo che investe con un'onda emotiva eccezionale ogni forma e ogni quasi gesticolante decorazione [...]. L'artista scarta ogni compassata e sedimentale grafia simbolica e decorativa della tradizione bizantina, mobilita forme e colori e soprattutto esaspera le strutture plastiche e cromatiche delle immagini, portandole ad un'accensione contrastata e moltiplicata, che emerge oggi anche a causa dell'inversione dei rapporti tra gli scuri e i chiari".
Secondo Bellosi (Cimabue, 2004, p. 85): "si profila la possibilità che Jacopo Torriti sia intervenuto ad Assisi per completare il transetto nord in un momento più avanzato della sua carriera, ormai in grado di dare vita a immagini di cui si indovinano ancora, nonostante il degrado, la solennità e l'intensità".
Bibliografia specifica:
L. Bellosi, Cimabue, Milano, Motta, 2004, pp. 84-87, 278-281; M. Boskovits, Nuovi studi su Giotto ad Assisi, in "Paragone", 261, 1971, pp. 49-50 nota 11; Gli affreschi della Sala dei Notari a Perugia e la pittura in Umbria alla fine del XIII secolo, in "Bollettino d'Arte", LXVII, 1981, p. 9.