Anonimo sec. XIV, Scene sacre, Scene profane, Stemma araldico
CODICI / CLASSIFICAZIONE
Numero scheda
1780
Serie
Arte medievale
Busta
21. Scultura medievale. Francia sec. X-XIV
Fascicolo
Francia sec. XIV
OGGETTO
Definizione
Soggetto
Titolo
Stemma Falletti di Barolo
Dati tecnici
legno, bronzo dorato, rame dorato, cuoio, cm 24 × 63 (22,5)
AUTORE
Autore
Dati anagrafici
sec. XIV
Motivazione dell'attribuzione
bibliografia
Ambito culturale
Scuola francese
Datazione
Indicazione generica
sec. XIV, metà
Estremi cronologici
1340 ca. - 1360 ca.
LOCALIZZAZIONI
Ultima rilevata
Palazzo Madama, Torino (Piemonte, Italia)
ANNOTAZIONI
Osservazioni
Il pezzo, proveniente probabilmente da Susa, appartiene alla tipologia dei cosiddetti "Minnekästchen", i cofanetti d'amore in avorio, legno e cuoio lavorato, diffusi tra la metà del XIII e l'inizio del XIV soprattutto in Francia e in Germania, nella zona dell'Alto Reno. I trenta riquadri in cuoio che rivestono il cofanetto sono stati decorati seguendo i moduli compositivi dei coevi manufatti in avorio, da cui derivano le cornici a losanga, quadrilobate e mistilinee, realizzate con stampini metallici pressati dal retro. Accanto a soggetti piuttosto frequenti sui Minnekästchen trecenteschi - come le figure di amanti a colloquio o impegnati nel gioco degli scacchi, i suonatori di viola e episodi di combattimento tra guerrieri e draghi - compaiono anche scene più rare, come quella con la tentazione di un eremita tratta dalla Tebaide, che compare in alcuni marginalia di codici gotici inglesi e in alcune valve di specchio eburnee di produzione parigina, e quella con l'assalto al castello degli uomini selvaggi, dove paiono fondersi la leggenda medievale dell'assalto al castello di Amore e il poema anglonormanno "Enyas". L'opera venne completata da un miniatore, probabilmente uscito dall'atelier parigino di Mahier, al quale si devono lo splendore cromatico e l'ampio repertorio di drôleries che occupa i campi lasciati liberi dalle storie principali.
Il cofanetto ha subito più di un rimaneggiamento. Un primo intervento, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, comportò l'applicazione sul coperchio dello stemma dei Falletti di Barolo in rame dorato e smalto champlevé, posto a ricoprire lo stemma antico perduto, e la montatura in bronzo dorato; alla fine dell'Ottocento fu sostituita la serratura originale con quella attuale, che ricopre parte delle due scene centrali sul lato anteriore, furono rifatte alcune strutture metalliche e messa in opera la foderatura interna in carta cerata rossa. Probabilmente all'epoca dell'ingresso nel Museo vennero realizzati tre nuovi stemmi posti ai lati della maniglia e sullo spiovente destro del coperchio, là dove già si trovavano quelli antichi.