Nicolaus Sacerdos, Federico II e famiglia

  • Anonimo , Bitonto (Bari) Cattedrale S. Valentino da Decker
    Anonimo , Bitonto (Bari) Cattedrale S. Valentino da Decker
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    Anonimo , Bitonto (Bari) Cattedrale S. Valentino da Decker

CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

1310

Serie

Arte medievale

Busta

19. Scultura medievale. Topografico: Italia - Abruzzo, Calabria, Marche, Puglia

Fascicolo

Puglia

OGGETTO

Definizione

rilievo

Dati tecnici

marmo

AUTORE

Dati anagrafici

notizie 1153/ 1230 ca.

Motivazione dell'attribuzione

firma

Ambito culturale

Scuola italiana, scuola pugliese

Datazione

Indicazione generica

sec. XIII

Estremi cronologici

1229 ca.  - 1229 ca. 

Motivazioni

data

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Cattedrale di S. Maria Assunta, Bitonto (Puglia, Italia)

Specifiche

scala, parapetto

Altre localizzazioni

Italia, Bitonto (BA), Cattedrale di S. Maria Assunta, ambone

ANNOTAZIONI

Osservazioni

L'ambone in esame riporta, al di sotto del pavimento del lettorino, il nome dell'autore e la data di esecuzione ("Hoc opus fecit Nicolaus/ sacerdos et magister anno millesimo/ ducentesimo vicesimo/ nono i[n]dictionis secunde"). Una seconda epigrafe posta lungo il bordo inferiore della base del lettorino recita: "Docta manus me fecit ad hoc ut lectio vitae hic recitata ferat fructus mentis". Il complesso scultoreo, in parte ricomposto durante il sec. XVIII e in parte riutilizzato nel pulpito, è caratterizzato da un ornato prezioso e raffinato e da una vivace intonazione coloristica. Lo scultore si avvale di modelli e tecniche tratti dall'arte orafa, particolarmente evidenti nell'aquila che sostiene il leggio, dove, tra le piume, compaiono incrostazioni di vetro azzurro su stucco e, all'altezza del petto, un grosso cristallo di rocca. La fortuna critica dell'opera è legata alla lastra triangolare utilizzata attualmente come parapetto della scala dove sono raffigurati a bassorilievo quattro personaggi (uno seduto in trono con scettro e tre in piedi) il cui significato, ampiamente discusso, è comunque circoscritto in ambito profano e riferito a Federico II. L'interpretazione della scena è stata posta in relazione con il testo di una predica (Kloos) tenuta probabilmente nella stessa cattedrale di Bitonto da un diacono di nome Nicola (la cui identificazione con l'autore dell'ambone non è concordemente accettata dalla critica), che esalta l'imperatore Federico II per aver riunito sotto il suo scettro le tre corone dell'Impero, della Sicilia e di Gerusalemme. Il rilievo, secondo questa interpretazione, rappresenterebbe dunque Federico I Barbarossa in trono e i suoi discendenti Enrico VI, Federico II e Corrado IV (Schaller). Di diverso parere sono coloro che hanno visto nella figura in trono, in base alla pettinatura e al tipo di corona, un personaggio femminile variamente identificato con Isabella di Brienne (Neu-Kock) o con la Tiche di Bitonto (Thelen). Concorde è invece la critica, anche più recente, nel sottolineare l'importanza di rappresentare su un arredo liturgico un tema legato alla celebrazione del potere laico (Claussen).
Bibliografia specifica:
Kloos R. M., Nicolaus von Bari, eine neue Quelle zur Entwicklung der Kaiseridee unter Friedrich II., DAEM 11, 1954-1955, pp. 166-190; Schaller H. M., Il rilievo dell'ambone della cattedrale di Bitonto. Un documento dell'idea imperiale di Federico II, Archivio storico pugliese 13, 1960, pp. 40-60; Neu-Kock R., Das Kanzelrelief in der Kathedrale von Bitonto, AKultG 60, 1978, pp. 253-267; Thelen H., Ancora una volta per il rilievo del pulpito di Bitonto, in Federico II e l'arte del Duecento italiano, "Atti della III Settimana di studi di storia dell'arte medievale dell'Università di Roma, Roma 1978", a cura di A.M. Romanini, Galatina 1980, I, pp. 217-225; Claussen P. C., Bitonto und Capua. Unterschiedliche Paradigmen in der Darstellung Friedrichs II., in Staufisches Apulien (Schriften zur staufischen Geschichte und Kunst, 13), Göppingen 1993, pp. 74-124: 77-85; Petrucci A., Cattedrali di Puglia, Roma 1960, pp84-85, figg. 136; Mongiello G., La cattedrale di Bitonto, 1952.

FOTO RELATIVE