Guglielmo, Tetramorfo, Aquila, Annunciazione e visitazione, Natività di Gesù, Soldati dormienti al Santo Sepolcro, Angelo annuncia la Resurrezione alle pie donne

  • Alinari, Fratelli , Cagliari - Sardegna. Cattedrale - S. Cecilia. Pulpito, particolare delle figure sorreggenti il Leggio. (Guglielmo d'Innspruck, XII. Sec).
    Alinari, Fratelli , Cagliari - Sardegna. Cattedrale - S. Cecilia. Pulpito, particolare delle figure sorreggenti il Leggio. (Guglielmo d'Innspruck, XII. Sec).

CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

107

Serie

Arte medievale

Busta

2. Scultura medievale. Monografico (G-M)

Fascicolo

Guglielmo

OGGETTO

Definizione

pulpito

Oggetto d'insieme

Il pulpito pisano di Guglielmo

Dati tecnici

marmo

AUTORE

Autore

Guglielmo

Dati anagrafici

sec. XII

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia/ didascalia

Ambito culturale

Scuola italiana, scuola toscana, scuola pisana

Datazione

Indicazione generica

sec. XII, terzo quarto

Estremi cronologici

1159 - 1162

Motivazioni

bibliografia

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Cattedrale di S. Maria Assunta, Cagliari (Sardegna, Italia)

Altre localizzazioni

Italia, Pisa, Cattedrale di S. Maria Assunta

ANNOTAZIONI

Osservazioni

Il Pulpito, eseguito per la cattedrale di Pisa fra il 1159 e il 1162 ("Hoc Guilielmus opus praestantior arte modernis quatuor annorum spatio sed Domini centum decies sex mille duobus") e sostituito con quello scolpito da Giovanni Pisano fra il 1302 e il 1310, fu donato alla Cattedrale di Cagliari. Il monumento si caratterizza per la sua notevole complessità di lettura dovuta al fatto di aver subìto due volte lo smembramento e la ricomposizione e per l'assenza totale di notizie sulla sua struttura originaria in ambito pisano. Una prima disposizione a Cagliari fa riferimento ad una struttura a cassone unico (così come attesta Fara in Chorographia Sardiniae), ma non si sa quanto fosse fedele all'assetto originario. Autori del Seicento (Esquirro, 1624; Vico, 1639; Aleo, 1684) hanno segnalato la presenza del pulpito, con otto lastre a rilievo su leoni stilofori, presso la terza colonna di destra, un assetto mantenuto fino all'inizio dei lavori di ristrutturazione della fine del XVII secolo. In tale occasione il pulpito fu rimosso, smembrato e integrato con due basamenti baccellati adorni di testine alate, diviso in due mezzi cassoni sorretti da colonne con capitelli originali e addossato alla controfacciata. I leoni stilofori, invece, furono spostati ai bordi del presbiterio. I pannelli a doppio registro con i rilievi neotestamentari furono disposti su tre lati e frontalmente furono disposti un tetramorfo e San Paolo con i discepoli Tito e Timoteo. I pannelli istoriati, evidentemente allineati secondo le loro misure, hanno perduto la successione narrativa - dall'Annunciazione all'Ascensione -, esplicata dalle epigrafi ricorrenti lungo il tratto superiore delle cornici di ciascun pannello. Varie le ipotesi di ricostruzione del pulpito in sede pisana: Zech (1935) sostiene la sua divisione in due parti; Sanpaolesi (1956-1957; 1975) ha immaginato due pulpiti chiusi su tre lati e aperti sulla faccia rivolta all'abside, ciascuno sorretto da colonne verso i fedeli e da semicolonne addossate al recinto del coro dall'altro lato; Baracchini, Filieri (1992), pensano invece a due cassoni sporgenti da un recinto nel corpo della navata, integrando suggerimenti da esempi romani, come quello in S. Maria in Cosmedin, e toscani, per es. il pulpito del 1161 della cattedrale di Volterra nell'ipotesi restitutiva consentita da una descrizione quattrocentesca; Salmi (1928) - seguito da Weinberger (1960) e Maltese (1962) - ricostruì invece l'immagine di un unico pulpito, ipotizzando, a completamento del ciclo narrativo, una lastra raffigurante la Crocifissione. Salmi (1928) sottolineò inoltre il carattere unitario dell'opera negando l'intervento di aiuti nell'esecuzione delle scene nei pannelli. Sanpaolesi (1956-1957) ha riconosciuto invece più mani di collaboratori, fra cui i maestri del pergamo di Volterra e del fonte battesimale della pieve di Calci. Maltese (1962) ha individuato due aiuti, attribuendo loro la realizzazione di distinti pannelli e di alcuni leoni. L'identificazione con il pergamo eseguito per la cattedrale di Pisa si deve a Scano (1905). Oggi la porzione di ambone a sinistra del portale mediano reca sul fronte del parapetto il gruppo scultoreo raffigurante il Tetramorfo, sormontato dal leggio per la proclamazione del vangelo con l'aquila, emblema di san Giovanni, mentre le scene evangeliche nei pannelli sono così disposte: l'Ultima cena e il Bacio di Giuda sul lato destro del parapetto; le pie donne al sepolcro, la Resurrezione, l'Annunciazione e la Visitazione e la Natività poste frontalmente; i magi dal re Erode e la Strage degli innocenti sul lato sinistro.
Bibliografia specifica:
Salvini R. , La scultura romanica in Europa, Milano 1956, p. 76; Baracchini C. e Filieri M. T., I pulpiti, in "Niveo de Marmore", Genova 1992, pp. 120 - 125; Calderoni Masetti A. R., Il pergamo di Guglielmo per il Duomo di Pisa, oggi a Cagliari, Pontedera 2000.

FOTO RELATIVE