Anonimo sec. XII/ XIII

  • Università di Pisa. Dipartimento di Storia delle Arti , Castelfiorentino - particolare dell'abside della pieve di S. Ippolito
    Università di Pisa. Dipartimento di Storia delle Arti , Castelfiorentino - particolare dell'abside della pieve di S. Ippolito
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CODICI / CLASSIFICAZIONE

Numero scheda

1056

Serie

Arte medievale

Busta

11. Scultura e architettura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Pisa

Fascicolo

Architettura medievale - Italia

OGGETTO

Definizione

arcata cieca

Dati tecnici

laterizio

AUTORE

Dati anagrafici

sec. XII/ XIII

Motivazione dell'attribuzione

bibliografia

Ambito culturale

Scuola italiana, scuola toscana

Datazione

Indicazione generica

sec. XII/ XIII, fine/inizio

Estremi cronologici

1195 ca.  - 1202 ca. 

LOCALIZZAZIONI

Ultima rilevata

Chiesa di S. Ippolito, Castelfiorentino (Toscana, Italia)

Specifiche

coronamento absidale

BIBLIOGRAFIA

Riferimento

Cristiani Testi M. L. , San Miniato al Tedesco : saggio di storia urbanistica e architettonica, 1967, pp. 47, 52; fig. 53

ANNOTAZIONI

Osservazioni

Ragghianti fonda e dirige la "Raccolta Pisana di Saggi e Studi" a cura dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Pisa. La terza serie, edita da Marchi & Bertalli di Firenze, comprende il volume "San Miniato al Tedesco" (1967) di Maria Laura Cristiani Testi, la copia di tale documentazione fotografica è in parte conservata presso questa fototeca.
La facciata della pieve di S. Ippolito a Castelfiorentino del 1195-1204 presenta una bifora sovrapposta al portale e delle tracce di cavità di ceramiche architetturali con le ghiere stampate a zig-zag e i mattoni rigati e spigati.
Il tessuto murario costruito da un opus latericium di mattoni lunghi e regolari di buona qualità e cottura, immessi su un letto di calce abbastanza sottile, conserva segni delle interpolazioni successive. Una caratteristica dei mattoni è quella di presentare, singolarmente, un graffito a spina di pesce fitto e regolare, tranne alcuni rozzamente scanalati in un solo senso e quelli di restauro. La singolare spinatura si richiama ad esempi non rari, anche se infrequenti nella edilizia medievale, sia civile che sacra. La facciata è stata ritenuta opera di una maestranza valdesana. La ghiera lunata incorniciata da tre listelli (il cui centrale è stampato a zig-zag) e l'uso di mattoni rigati e spigati avvicinano questa chiesa alla cattedrale di San Miniato.

FOTO RELATIVE