Notes

Secondo il Salmi quest'opera potrebbe essere la testa di una statua equestre raffigurante il vescovo Tarlati posta lungo la parte alta del monumento omonimo conservato presso la Cattedrale di Arezzo; un'ipotesi plausibile in quanto la torsione del volto di tre quarti verso destra sembra voler rispondere alle necessità dettate dalla resa di profilo della figura a cavallo e della visione dal basso. La sintesi formale determinata dall'eliminazione di ogni particolare superfluo evidenzia la resa realistica e ne caratterizza la fisionomia. La sensibilità e la vitalità espresse si concentrano nella bocca semiaperta e nella resa chiaroscurale del volto. Se si avvalora l'ipotesi del Salmi, l'attribuzione cadrebbe su Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura, autori del monumento funebre.
Bibliografia specifica
Maetzke A. M., Il Museo statale d'Arte Medievale e Moderna in Arezzo, Firenze 1987, p. 21; Berti L., Il Museo di Arezzo, Roma 1961, p. 13; Salmi M., Civiltà artistica della terra Aretina, Novara 1971, p. 75; Boccia L. G., Guerre e assoldati in Toscana, Firenze 1982, p. 95, n. 3; Garzelli A., Sculture toscane nel Dugento e nel Trecento, Firenze 1969, p. 150, fig. 102.