Pisano Nicola ; Arnolfo di Cambio ; Pisano Giovanni, Allegoria della Fede, San Luca Evangelista

  • Anonimo , Pisano Nicola; Arnolfo di Cambio; Pisano Giovanni - sec. XIII - Allegoria della Fede; San Luca Evangelista
    Anonimo , Pisano Nicola; Arnolfo di Cambio; Pisano Giovanni - sec. XIII - Allegoria della Fede; San Luca Evangelista
  • Anonimo , Pisano Nicola; Arnolfo di Cambio; Pisano Giovanni - sec. XIII - Allegoria della Fede; San Luca Evangelista
    Anonimo , Pisano Nicola; Arnolfo di Cambio; Pisano Giovanni - sec. XIII - Allegoria della Fede; San Luca Evangelista

CODES / CLASSIFICATION

Entry number

173

Archival series

Arte medievale

Container

3. Scultura medievale. Monografico (N-Z)

Folder

Nicola Pisano

OBJECT

Object

rilievo

Medium and dimensions

marmo

AUTHOR

Autore

Pisano Nicola

Personal data

1210-1220/ 1278-1287

Reason for attribution

firma

Cultural context

Scuola italiana, scuola pugliese/ scuola toscana, scuola pisana

Personal data

1245 ca./ 1310 ante

Reason for attribution

documentazione

Cultural context

Scuola italiana, scuola toscana

Personal data

1248 ca./ 1315 ca.

Reason for attribution

documentazione

Cultural context

Scuola italiana, scuola toscana

Dating

Century

sec. XIII, terzo quarto

Dates (from – to)

1266 ca.  - 1268 ca. 

LOCATIONS

Last known

Cattedrale di S. Maria Assunta, Siena (Toscana, Italia)

BIBLIOGRAPHY

Reference

Ragghianti C. L., Approssimazione a Nicola d'Apulia, in Domus, 1947, pp. 5-9, 51-52

NOTES

Notes

Il pulpito del Duomo di Siena, commissionato nel settembre 1265 e ultimato nel novembre 1268, è una delle più importanti opere di Nicola Pisano che in questo come in altri casi (come nell'Arca di San Domenico a Bologna) si avvale di aiuti tra cui il figlio Giovanni ancora minorenne, Arnolfo di Cambio e i fratelli Lapo e Donato. Nicola Pisano è ricordato per aver perfezionato l'umanizzazione nella resa scultorea, arte notevolmente espressa in quest'opera che a prima vista appare una versione arricchita del pulpito di Pisa che senza dubbio i committenti avevano imposto a modello. L'esagono pisano si amplia qui in un ottagono e di conseguenza viene arricchito il programma iconografico. La forma geometrica allude alla concezione agostiniana dell'ottavo giorno quale giorno del giudizio, inizio del nuovo Aion, del nuovo tempo universale (particolare rilievo al tema del Giudizio finale che occupa ben due pannelli). Una maggiore ricchezza figurativa si esprime attraverso l'abbandono della staticità e della severa semplicità delle figurazioni pisane accentrandosi sul dinamismo dettato dai volumi e dalle masse che seguono un ritmo incalzante di gesti fra loro concatenati; le dimensioni vengono ridotte a favore dell'aspetto narrativo, mentre gli accenti patetici e drammatici sono più rimarcati. Appare meno forte il riferimento al mondo classico, mentre molto più accentuata è la rielaborazione di elementi gotici (evidente nelle architetture di sfondo nelle scene della Natività e della Presentazione al Tempio, nel modo di trattare i panneggi e le capigliature e nell'intensità espressiva di alcune figure), nuove le scene con la Strage degli innocenti, la Visita dei Magi a Erode e la Fuga in Egitto. Si ha un'accentuazione verso destra della direzione del moto, quasi ad accompagnare il passaggio da una scena alla successiva, espediente reso possibile dalla sostituzione delle colonnette utilizzate a Pisa con delle sculture a tutto tondo (angeli suonatori, Cristo giudice, tetramorfo, Madonna col Bambino e Maria Vergine annunciata). Morbidi i trapassi di piani; la disposizione in profondità delle figure cede il posto a una loro collocazione in verticale. La base della colonna centrale appare circondata dalle personificazioni delle sette Arti liberali e della Filosofia, mentre gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa sono posti ad ornamento della arcate. Mentre parte delle figure del Giudizio Universale sono attribuite a Giovanni Pisano per la loro accentuata espressività, le tre Marie ritratte nella scena della Crocifissione sono frutto del contributo di Arnolfo di Cambio. In origine il pulpito si trovava all'angolo tra il transetto e il coro, tra il 1481 e il 1518 venne smontato per poi essere ricomposto nell'attuale posizione nel 1543; in quest'occasione furono aggiunti la base di marmo, l'accesso alle scale e le sfere di marmo nella parte superiore del parapetto e modificata la sequenza dei leoni e delle figure angolari.
Ragghianti attribuisce a Nicola Pisano "parti cospicue dell'Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio (con Arnolfo)", quest'ultimo interviene in quanto "discepulus" di Nicola. Gnudi e la Romaniani evidenziano la collaborazione di Arnolfo e la Neri Lusanna individua anche la collaborazione di Giovanni Pisano nella Strage degli Innocenti, nello svenimento della Vergine e nel Giudizio finale. Moskowitz cita genericamente la partecipazione degli allievi nella realizzazione dell'opera.
Bibliografia specifica:
Gnudi C., Nicola, Arnolfo, Lapo. L'Arca di S. Domenico a Bologna, Firenze 1948, p. 36; Carli E., Il Pulpito di Siena, Bergamo 1943, pp. 16-17, tav. 50; Romanini A. M., Arnolfo di Cambio, Firenze 1980, pp. 148 - 150; Neri Lusanna E. (a cura di), Arnolfo alle origini del Rinascimento fiorentino, Firenze 2005, p. 146; Moskowitz A. F., Nicola and Giovanni Pisano. The Pulpits, London 2005, pp. 60 - 72, tavv. 44-91; Tomei A., Arnolfo di Cambio, Milano 2006, pp. 5-6.

PHOTOGRAPHS