Maestro delle Metope, Ritratto di fanciulla

  • Anonimo , 61. Maestro delle Testate. Anteprima nord 2. Modena, Lapidario del Duomo
    Anonimo , 61. Maestro delle Testate. Anteprima nord 2. Modena, Lapidario del Duomo
  • Anonimo , 61. Maestro delle Testate. Anteprima nord 2. Modena, Lapidario del Duomo
    Anonimo , 61. Maestro delle Testate. Anteprima nord 2. Modena, Lapidario del Duomo

CODES / CLASSIFICATION

Entry number

788

Archival series

Arte medievale

Container

13. Scultura medievale. Topografico: Italia - Emilia Romagna

Folder

Modena

OBJECT

Object

rilievo

Title

la fanciulla addormentata

Medium and dimensions

marmo

AUTHOR

Personal data

XII

Reason for attribution

bibliografia

Cultural context

Scuola italiana, scuola emiliana, scuola modenese

Dating

Century

sec. XII

Dates (from – to)

1100 ca.  - 1149 ca. 

LOCATIONS

Last known

Museo del Duomo, Modena (Emilia Romagna, Italia)

Other locations

Italia, Modena, Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Geminiano

NOTES

Notes

Le metope sono sculture attribuite al cosiddetto Maestro delle Metope (attivo probabilmente nella bottega di Wiligelmo vicino alla tradizione scultorea francese), risalgono alla prima fase di costruzione del Duomo di Modena (prima metà del XII secolo). Originariamente utilizzate per decorare le terminazioni dei quattro contrafforti della navata, si presentano come figure mostruose complesse, quasi un campionario di deformità, di strani connubi di anatomie umane e animali. I mostri sono figure simboliche debitrici di fonti iconografiche quali la Bibbia, i Bestiari e antiche leggende oltre ai testi patristici, immagini e segno della conseguenza del peccato simboleggiano gli eretici e i peccatori in generale. Il blocco dell’antefissa contiene, come incassato, il corpo rannicchiato di una fanciulla con le ginocchia sollevate, il braccio sinistro aggrappato sotto il corpo, mentre quello destro sollevato esce da dietro il corpo e i capelli per afferrare con la mano un tralcio vegetale. Il rilievo, scolpito su tutti e tre i lati dell’antefissa, ospita sul lato corto un ibis eretto a toccare la cornice della metopa sfiorando le ginocchia e la lunga veste della fanciulla; sull’altro lato una sfinge alata rovescia la testa barbuta contro la cornice dell’antefissa stessa. L’ibis e la sfinge dei lati brevi sono forse compendiarie indicazioni topografiche inserite a ricordare le terre lontane da cui proveniva la fanciulla (la sfinge), e il lungo viaggio per mare (l’ibis).
La metopa sembra adeguarsi perfettamente all’immagine del Liber monstrorum che individua la sfinge e l’ibis come immagini allusive alle vicende di una fanciulla scoperta su una spiaggia dell’Europa occidentale, vestita di un mantello rosso cupo, stretta da corde e ferita a morte nel capo.
Bibliografia specifica:
Salvini R., Il duomo di Modena e il romanico nel modenese, Modena 1966, pp. 147 - 148, fig. 159; Frugoni C., Le metope. Ipotesi di un loro significato, in Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena dopo il restauro, Modena 1984, p. 513; Trovabene G., Il museo lapidario del Duomo, Modena 1984, p. 87.

PHOTOGRAPHS