Maestro del Bigallo, San Zanobi in trono con san Eugenio, san Crescenzio e scene di miracoli, San Zanobi libera un ragazzo dal demonio, San Zanobi resuscita il figlio di una donna francese, Una donna francese affida il figlio a San Zanobi
CODES / CLASSIFICATION
Entry number
62063
Archival series
Arte medievale
Container
29. Pittura medievale. Toscana sec. XIII (A-MAE)
Folder
Maestro del Bigallo
OBJECT
Object
Subject
San Zanobi in trono con san Eugenio, san Crescenzio e scene di miracoli, San Zanobi libera un ragazzo dal demonio, San Zanobi resuscita il figlio di una donna francese, Una donna francese affida il figlio a San Zanobi
Medium and dimensions
tempera - oro su tavola, cm 109 × 274
AUTHOR
Autore
Personal data
sec. XIII
Reason for attribution
bibliografia C.L. Ragghianti
Cultural context
Scuola italiana, scuola toscana, scuola fiorentina
DIFFERENT ATTRIBUTIONS
Autore
Reason for attribution
bibliografia
Dating
Century
sec. XIII, metà
Dates (from – to)
1240 post - 1260 ante
Reasons for dating
bibliografia C. L. Ragghianti
Different dating
terzo decennio sec. XIII (Tartuferi)
Different dating
1215-1225 (Boskovits)
LOCATIONS
Last known
Museo dell'Opera del Duomo, Firenze (Toscana, Italia)
Other locations
Italia, Toscana, Firenze, Cattedrale di S. Repatata
Other locations
Italia, Emilia-Romagna, Parma, Galleria Nazionale (1865-1928)
Other locations
Italia, Emilia-Romagna, Parma, Collezione marchese A. Tacoli Canacci (1786 -)
BIBLIOGRAPHY
Reference
Ragghianti, C. L., La pittura del Dugento a Firenze, 1955, pp. 11-12.
NOTES
Notes
Boskovits ha sottolineato la sicura appartenenza del paliotto all'altare di San Zanobi nell'antica cattedrale di Santa Reparata. Eretto sulla tomba del primo vescovo fiorentino, l'altare era il più venerato assieme con quello principale, dedicato al santo titolare. Quest'ultimo venne riconsacrato solennemente da Giovanni da Velletri. È probabile che in seguito ad un episodio così importante, databile nel terzo decennio del Duecento, si sia provveduto ad arricchire gli altari maggiormente venerati con i rispettivi dipinti. La tavola rimase sulla fronte dell'altare fino al 1439, quando si decise di ricoverarla nella cappella dedicata al Santo nella Cattedrale stessa. Venne quindi, tra 1487 ed il 1491, donata alla confraternita di San Zanobi. Ragghianti (in La pittura del Dugento a Firenze, p. 12) accostando la tavola alla Madonna del Museo Bandini, a quelle di Nantes e della collezione Acton, la considera un esempio "del passaggio del Maestro dallo stile iniziale più grafico, ornato e decorativo a queste forme più dilatate e intensificate, e di accentuazione più plastica".
Secondo la tradizione, la tavola sarebbe stata ricavata dal tronco secco dell'olmo che rifiorì miracolosamente al passaggio del corpo del santo, traslato in cattedrale il 7 gennaio del 431.
Bibliografia:
A. Tartuferi, Il Maestro del Bigallo e la pittura della prima metà del Duecento agli Uffizi, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, pp. 18-19.
M. Boskovits, Florentine Mosaics and Panel Paintings: Problems of Chronology, in Italian Panel Paintings of the Duecento and Trecento, edited by V. M. Schmidt, in "Studies in the History of Art", n. 61, Washington, 2002, p. 488.