Pisano Nino, Profeta, santo vescovo e santo diacono

  • Anonimo , Pisano Nino - sec. XIV - Profeta, santo vescovo e santo diacono
    Anonimo , Pisano Nino - sec. XIV - Profeta, santo vescovo e santo diacono
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CODES / CLASSIFICATION

Entry number

512

Archival series

Arte medievale

Container

8. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Lucca

Folder

Lucca: dentro le mura

OBJECT

Object

rilievo

Medium and dimensions

marmo

AUTHOR

Autore

Pisano Nino

Personal data

1315 ca./ 1370 ca.

Reason for attribution

bibliografia

Cultural context

Scuola italiana, scuola toscana

Dating

Century

sec. XIV

Dates (from – to)

1350 ca.  - 1374 ca. 

LOCATIONS

Last known

Cattedrale di S. Martino, Lucca (Toscana, Italia)

Precise location

Cappella del Sacramento

NOTES

Notes

Nel 1584 Vincenzo Civitali eseguì per l'altare della cappella del Sacramento il ciborio ottagonale in marmi colorati, riutilizzando rilievi trecenteschi. Questi cinque frammenti, ricomposti in modo tale da dare prominenza alla sezione centrale con il Cristo in Pietà, nonostante il taglio agli spigoli, lasciano immaginare la forma originaria probabilmente rettilinea. Al centro di una composta ed elegante teoria di santi e profeti a mezzo busto, si staglia il Cristo nell'atto di emergere da un sepolcro esagonale, con le braccia aperte sorrette da due angeli. Questa figura è scolpita con grande perizia tecnica, dal momento che presenta la testa a bassorilievo, mentre il resto del corpo è completamente staccato dal fondo. Gli angeli, invece, come tutte le altre figure, sono a bassorilievo e conservano tracce di policromia nei capelli, nelle aureole e nelle ali. Il loro busto è leggermente incurvato verso l'esterno, e il loro sguardo è rivolto alla Madonna e al San Giovanni Evangelista piangenti posti ai lati. Nei due segmenti successivi, si ripetono specularmente due coppie raffiguranti gli stessi santi, e cioè Stefano e un santo vescovo con il pastorale e la mitria, mentre alle estremità, sono due figure barbute con cartiglio che potrebbero identificarsi con altrettanti profeti. Una approfondita analisi stilistica induce a collocare questi rilievi tra le opere della produzione tarda di Nino Pisano avvalendosi delle numerose affinità con il sepolcro dell´arcivescovo Scherlatti (Pisa, Museo dell´opera del Duomo), commissionato allo scultore nel 1362. In entrambe le opere la Madonna e il San Giovanni presentano le stesse caratteristiche (dalla resa dei panneggi alle espressioni di dolore). Questo aspetto più umano dell´arte di Nino, che si ritrova declinato nei sentimenti di dolcezza nei gruppi delle Madonne col Bambino, era stato notato anche da Vasari, il quale, nella seconda edizione delle Vite, sottolineava come l'artista "cominciasse a cavare la durezza de´ sassi e ridurgli alla vivezza delle carni". Quest'opera, come anche il Dossale di Arliano di cui, con ogni probabilità, doveva fungere da base, costituisce la prova del successo e della diffusione riscossa dalla cultura figurativa di Andrea e Nino in territorio lucchese.
Bibliografia specifica:
Burresi M., Niveo de Marmore, catalogo della mostra, Genova 1992, pp. 174 - 175; Baracchini C., Caleca A., Il Duomo di Lucca, Lucca 1973, p. 258; Moskowitz A., The Sculpture of Andrea and Nino Pisano, Cambridge 1986; Baracchini C., Il secolo di Castruccio. Fonti e documenti di storia lucchese, catalogo della mostra, Lucca 1983, pp. 108 - 109; Giometti C., Nino Pisano, Cristo in Pietà tra Santi e Angeli, 2000.

PHOTOGRAPHS