Raitus, Motivi decorativi vegetali e animali, Ariete, Testa d'uomo con barba

  • Alinari, Fratelli , Raitus - sec. XI/ XII - Motivi decorativi vegetali e animali; Ariete; Testa d'uomo con barba
    Alinari, Fratelli , Raitus - sec. XI/ XII - Motivi decorativi vegetali e animali; Ariete; Testa d'uomo con barba
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CODES / CLASSIFICATION

Entry number

481

Archival series

Arte medievale

Container

8. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Lucca

Folder

Lucca: fuori le mura

OBJECT

Object

acquasantiera

Medium and dimensions

pietra calcarea

AUTHOR

Autore

Raitus

Personal data

sec. XI-XII

Reason for attribution

firma

Cultural context

Scuola italiana, scuola toscana, scuola lucchese

Dating

Century

sec. XI/ XII, fine/inizio

Dates (from – to)

1090 ca.  - 1110 ca. 

Reasons for dating

bibliografia

LOCATIONS

Last known

Pieve di S. Giorgio, Pieve di Brancoli, Lucca (Toscana, Italia)

NOTES

Notes

Raitus è noto come scultore e decoratore attraverso quest'opera recante incisa sul bordo una iscrizione che ne rivendica la paternità ("RAITUS ME FECIT"). L'acquasantiera rientra nelle committenze artistiche di Anselmo da Baggio, collocabile nell'ambito della fervida opera di riforma spirituale e liturgica da questi avviata in consonanza con Matilde di Canossa. Raitus si discosta dagli orientamenti della produzione scultorea lucchese immediatamente precedente, in parte ancora legati alla declinazione di motivi tipici della cultura astratta "longobarda". Suoi aspetti peculiari appaiono invece l'apertura in direzione classicizzante e l'assimilazione di suggestioni provenienti dall'ambito arabo-ispanico (evidenti nel trattamento spigoloso dei tratti somatici delle figure, o nella resa del modellato per piani schiacciati e con orli a spigolo vivo) o da quello milanese maturato in particolare intorno alla schola ambrosiana. La tazza presenta esternamente due protomi umane e due teste di ariete, una delle quali sovrastata dall'iscrizione/ firma suddetta. Sulle facce laterali sono disposte rispettivamente due serpi intrecciate, l'albero della vita che si prolunga con le spire sotto di essi, un tralcio dalle maglie contenenti grappoli di uva e un secondo albero con un'altra firma posta lungo il fusto.
Bibliografia specifica:
Baldassari A., San Giorgio di Brancoli, Tesi di Laurea, Pisa, A.A. 2000-2001; Baracchini C., Problemi di scultura medievale nel contado lucchese: la Pieve di San Giorgio a Brancoli, Roma 1969, pp. 11-26; Romboli P. G., S. Giorgio della pieve di Brancoli, [s.l., s.n.].

PHOTOGRAPHS