Anonimo aretino sec. XIII, San Ludovico di Tolosa
CODES / CLASSIFICATION
Entry number
376
Archival series
Arte medievale
Container
5. Scultura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Arezzo
Folder
Arezzo
OBJECT
Object
Subject
Medium and dimensions
marmo
AUTHOR
Autore
Personal data
sec. XIII
Reason for attribution
analisi stilistica
Cultural context
Scuola italiana, scuola toscana, scuola aretina
DIFFERENT ATTRIBUTIONS
Autore
Reason for attribution
documentazione
Dating
Century
sec. XIII, fine
Dates (from – to)
1290 ca. - 1299 ca.
LOCATIONS
Last known
Museo Statale di Arte Medievale e Moderna, Arezzo (Toscana, Italia)
BIBLIOGRAPHY
Reference
Ragghianti C. L., Approssimazione a Nicola d'Apulia, in Domus, 1947
NOTES
Notes
La statua ricavata dal marmo di una colonna romana, scambiata dagli eruditi locali per la figura di Re Lotario (imperatore carolingio che nel IX secolo conferì i privilegi alla città di Arezzo), fu portata dopo la distruzione del Duomo vecchio, avvenuta per ordine del Granduca Cosimo I nel 1561, presso l'Ospedale di santa Maria sopra i Ponti, dove fu collocata sull'altare dedicato a san Sigismondo. Nel 1906 fu attribuita dal Venturi ad Agostino e Agnolo di Ventura e dal Toesca e il Salmi a scultori di scuola senese della prima metà del secolo XIV. L'opera con ogni probabilità risale alla fine del XIII secolo ed è stata eseguita da uno scultore aretino a conoscenza dei modelli arnolfiani. De Angelis D'Ossat ha supposto che adornasse l'esterno dell'abside del Duomo Vecchio con funzione di cariatide.
Bibliografia specifica:
Pasqui U., Viviani U., Guida di Arezzo, Arezzo 1925, p. 169; Berti L., Il Museo di Arezzo, Roma 1961, p. 10; Salmi M., Civiltà artistica della terra Aretina, Novara 1971, p. 59; Tafi A., Immagine di Arezzo, Novara 1978, p. 466; Maetzke A. M., Il Museo statale d'Arte Medievale e Moderna in Arezzo, Firenze 1987, p. 24; Garzelli A., Sculture toscane nel Dugento e nel Trecento, Firenze 1969, p. 162, figg. 249-251; Refice P., Siemoni G., Museo Nazionale d'arte medievale e moderna di Arezzo, Firenze 2012, p. 41-42.