Notes

La chiesa monastica, antico eremo visigoto risalente al VII secolo, fu riscoperta negli anni Venti del XX secolo. Costruita sui resti (parte del transetto e delle due sacrestie raccordanti ad esso) sommariamente risistemati di una basilica preesistente distrutta nel tardo Medioevo provvista nella zona dell'altare di una cupola sorretta da pennacchi e di volte a botte presso i bracci del transetto, nonchè da un probabile coro riservato ai monaci (Schlunk, 1971). All'esterno fasce sovrapposte decorano le pareti con tralci di vite dai grappoli alternati a foglie e con nastri intersecantisi fra di loro popolati da coppie di volatili e piccoli alberi e in corrispondenza dell'altare fiori a stella a sei raggi e sei monogrammi a croce, tre dei quali rimasti incompiuti. Un terzo fregio a rilievo ripropone a completamento dei temi allusivi all'Eucaristia, alla vita eterna e al paradiso,
coppie, disposte simmetricamente, di quadrupedi domestici e selvatici.
All'interno un'iscrizione riporta il nome della committente (una certa Flammola), mentre il programma iconografico sviluppato si incentra nella decorazione dell'arco trionfale poggiante su colonne romane e alcune mensole caratterizzate dalle rappresentazioni del Sole e della Luna e del Cristo benedicente fra angeli e l'Ecclesia. Le imprecisioni anatomiche, la resa rigida del movimento, i volti privi di espressione e la schematica scanalatura per panneggi a pieghe non tolgono fascino al programma figurativo un tempo completato da figure di apostoli.