Anonimo sec. XIV, Madonna con Bambino in trono, San Benedetto, San Domenico e papa Benedetto XI

  • Alinari, Fratelli , Perugia - Chiesa di San Domenico. Un dettaglio del Cenotafio di Benedetto XI. (Giovanni Pisano.)
    Alinari, Fratelli , Perugia - Chiesa di San Domenico. Un dettaglio del Cenotafio di Benedetto XI. (Giovanni Pisano.)
  • Alinari, Fratelli , Perugia - Chiesa di San Domenico. Un dettaglio del Cenotafio di Benedetto XI. (Giovanni Pisano.)
    Alinari, Fratelli , Perugia - Chiesa di San Domenico. Un dettaglio del Cenotafio di Benedetto XI. (Giovanni Pisano.)

CODES / CLASSIFICATION

Entry number

1260

Archival series

Arte medievale

Container

17. Scultura medievale. Topografico: Italia - Umbria

Folder

Perugia

OBJECT

Medium and dimensions

marmo

AUTHOR

Personal data

sec. XIV

Reason for attribution

bibliografia

Cultural context

Scuola italiana, scuola umbra

DIFFERENT ATTRIBUTIONS

Reason for attribution

bibliografia

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Dating

Century

sec. XIV, primo quarto

Dates (from – to)

1304 post  - 1324 ca. 

LOCATIONS

Last known

Basilica di S. Domenico, Perugia (Umbria, Italia)

Precise location

monumento funebre di papa Benedetto XI

NOTES

Notes

Il gruppo scultoreo in esame è parte del monumento funebre di Benedetto XI (morto a Perugia il 6 luglio 1304), opera realizzata per S. Domenico Vecchio successivamente trasferita nella nuova chiesa. Il monumento è caratterizzato da una duplice partizione: in basso il sarcofago è sormontato da una camera funebre dove è raffigurato il pontefice giacente posto tra due chierici che sollevano delle cortine; in alto la Madonna con il Bambino tra san Domenico che presenta Benedetto XI e san Benedetto, il tutto inserito entro un arcone trilobo sostenuto da colonnine tortili. Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 68) attribuì l'opera a Giovanni Pisano; la critica moderna ha posto in evidenza gli stretti rapporti stilistici esistenti tra questo monumento e i rilievi dei due pilastri interni della facciata del duomo di Orvieto, dove più forti appaiono i ricordi nicoliani, e non è mancato neppure chi, come Toesca (1951, p. 368), ha rilevato connessioni con il sepolcro di Giovanni Gaetano Orsini, nella cappella omonima della basilica inferiore di S. Francesco ad Assisi, e con le sculture della Madonna con il Bambino, una santa, un angelo e un vescovo nel duomo di Todi. Di qui due linee interpretative: per la prima si tratta di scultori senesi, o comunque fortemente collegati con Siena, operanti nella facciata del duomo di Orvieto e attivi anche nell'Umbria settentrionale (Venturi, 1906, pp. 354-359; de Francovich, 1927-1928, pp. 356-358; Toesca, 1951, p. 369; Carli, 1965, pp. 28-33; Garzelli, 1969, pp. 205-211); per l'altra ci si trova di fronte a un filone umbro, il quale, prendendo le mosse dalle grandi imprese perugine di Nicola e Giovanni Pisano e di Arnolfo di Cambio, si sviluppa a Orvieto quando, a partire dal 1293, la figura di maggior responsabile del cantiere è quella di fra Bevignate, ritenuto da Cellini (1958) anche scultore, che opera poi di nuovo a Perugia nei primi decenni del nuovo secolo (Previtali, 1982-1983). Lunghi (1994) ricollega l'opera ad Ambrogio Maitani, fratello di Lorenzo, architetto capo del Comune di Perugia per quasi un trentennio (1317-1346).

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