Ugo da Campione ; Anonimo sec. XIV
CODES / CLASSIFICATION
Entry number
1088
Archival series
Arte medievale
Container
11. Scultura e architettura medievale. Topografico: Italia - Toscana - Pisa
Folder
Architettura medievale - Italia
OBJECT
Object
Medium and dimensions
pietra
AUTHOR
Autore
Personal data
1300 ca./ 1353-1360
Reason for attribution
bibliografia
Cultural context
Scuola italiana, scuola lombarda
Autore
Personal data
sec. XIV
Reason for attribution
bibliografia
Cultural context
Scuola italiana, scuola centro-settentrionale
Dating
Century
sec. XIV, primo quarto
Dates (from – to)
1316 ca. - 1325 ca.
LOCATIONS
Last known
Loggia degli Osii, Milano (Lombardia, Italia)
NOTES
Notes
La loggia è organizzata secondo un ritmo di cinque arcate montate su due ordini sovrapposti. Il piano terra è aperto da arcate a tutto sesto rette da pilastri (sostituiti nel XVII secolo) con capitelli fogliati; il piano superiore è scandito da arcate a sesto acuto e caratterizzato alla base dei sostegni da un'ampia fascia con stemmi in rilievo (in parte rifatti), con le insegne delle porte della città e delle famiglie che le avevano in consegna. Al centro aggetta la "parlera" (dalla quale si leggevano gli editti del Comune), sostenuta da mensole, con nel mezzo l'aquila imperiale tra due "bisce" viscontee e le sigle di Galeazzo Maria Sforza e della madre Bianca Maria. Conclude la struttura una pseudogalleria di arcatelle (in realtà una sequenza di cinque trifore). In quella centrale trovano posto le statue, rudemente espressive, della Madonna in trono col bambino e dei santi patroni della città (copie, gli originali sono in collezione privata). Il paramento lapideo è caratterizzato dall'alternanza di bande bianco-nere, secondo un partito (al di là delle possibili tangenze toscane dell'architetto) diffuso in area lombarda già nel corso del Duecento, che trova confronti coevi nella facciata (perduta) di S. Maria di Brera e nella prima fase della facciata del duomo di Monza. La struttura è stata restaurata all'inizio del Novecento (1903-04). Il palazzo prende il nome dalla famiglia nobile milanese, che la fece costruire come loro dimora, e a cui fu affidato il compito di raccogliere fondi per far fronte al Barbarossa. Rifabbricato nel 1316, per ordine di Matteo Visconti, in marmo bianco e nero come sede della Società di Giustizia . Ne viene incaricato Scoto di San Gimignano come capo dell'organo organo militare creato nel 1311, al tempo della discesa di Enrico VII come Società dei Fedeli. Nell'edificio si bandivano gli editti. Negli anni immediatamente successivi vengono scolpite le statue della Vergine con il bambino e dei santi Stefano, Agostino, Lorenzo, Dionigi, Caterina, Giovanni Battista, Pietro e Ambrogio, opera di Ugo da Campione e del figlio Giovanni.